Gaetano Donizetti - 1848

Di famiglia miserabile, di condotta irrequieta, ma pieno di talento. Ha solo 9 anni quando il maestro Mayr lo ammette alla scuola musicale della Misericordia. Si perfeziona a Bologna, inizia a lavorare a Venezia, poi è a Mantova, Napoli, Palermo, Roma, Genova, Firenze, Milano. Bell’uomo, più spigliato che elegante, simpatico oltre ogni dire. Lavora febbrilmente, raggiunge il successo. Lo chiamano a Parigi e a Vienna, dove è nominato maestro di corte, come Mozart.

Un crudele destino colpisce Donizetti al massimo della fama: in pochi mesi perde tutti i familiari. Senza padre, senza madre, senza moglie, senza figli, per chi lavoro io dunque? Inizia a star male, ha i “nervi adirati”. Il mondo mi crede ciò che non sono. Sono grigio e stanco di lavorare. Contro la sua volontà, viene ricoverato in manicomio. Il nipote riesce a farlo dimettere, e lo riporta a Bergamo. 50 anni dopo la sua morte, il Teatro Riccardi diventa il Donizetti.